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“La variabilità della chetonemia durante il ciclo mestruale in pazienti in dieta chetogena classica”

La professoressa De Giorgis spiega il contenuto dell’articolo:

Nel paper intitolato ‘Ketonemia variability through menstrual cycle in patients undergoing classic ketogenic diet’, sono appena stati pubblicati su Frontiers in Nutrition, i dati preliminari di uno studio condotto dai team dei medici ricercatori dell’Ospedale V. Buzzi di Milano (Prof. Veggiotti), dell’Ospedale Mondino di Pavia (Prof.ssa De Giorgis), del Centro Nutrizione Umana di Pavia (Prof.ssa Tagliabue) e dell’Ospedale JP. Garrahan di Buenos Aires (Drssa Armeno).

I livelli di chetonemia possono variare molto a livello inter e intra-individuale ed essere influenzati da diversi fattori oltre alla composizione della dieta e al rapporto chetogenico (idratazione, infezioni, attività fisica etc). Questa evidenza spesso suggerisce la necessità di un monitoraggio personalizzato nella pratica clinica.

Possibili variazioni della glicemia e della chetonemia nel corso delle diverse fasi del ciclo mestruale nei soggetti femminili che effettuano una terapia chetogenica non sono mai state valutate in letteratura. L’interesse alla base dello studio in oggetto nasce prima di tutto dall’esperienza delle mamme delle nostre pazienti, che hanno più volte segnalato che i livelli dei chetoni tendevano ad abbassarsi durante il ciclo mestruale, favorendo l’insorgenza di sintomi di malattia altrimenti controllati e a discapito del benessere generale delle nostre pazienti.

In riferimento a studi pubblicati relativi al metabolismo del glucosio durante il ciclo mestruale, disponibili soprattutto su popolazioni femminili affette da Diabete di tipo 1, esistono dati concordanti sulla presenza di manifestazioni di insulino-resistenza durante la fase luteale, con conseguente iperglicemia.Questo effetto è stato correlato principalmente all’azione del progesterone. Un soggetto sottoposto a dieta chetogenica, a causa dello shift metabolico cronico, in presenza di un aumentato fabbisogno energetico come quello che si verifica durante la fase luteale, utilizzerà come substrato preferenziale i corpi chetonici, riducendone la disponibilità. Altri fattori minori quali un ridotto introito alimentare dovuto al disagio pre-mestruale o una minore osservanza della dieta durante la fase luteale, potrebbero portare a una alterazione dei livelli di chetonemia e glicemia.

Da qui l’intenzione di valutare l’effettiva variazione dei livelli di chetonemia e glicemia durante il ciclo mestruale in pazienti sottoposte a dieta chetogenica, al fine di proporre un eventuale approccio protettivo in determinati intervalli del ciclo mestruale assicurando un equilibrio maggiore dei chetoni.

La richiesta fatta alle famiglie e alle pazienti che hanno diligentemente partecipato allo studio è stata quella di ottenere una misurazione giornaliera dei livelli ematici dei corpi chetonici e dei livelli ematici di glucosio per 3 mesi. I risultati preliminari di questo studio, a cui hanno preso parte sia pazienti con diagnosi di GLUT1Ds che di epilessia farmacoresistente, mostrano un aumento significativo dei livelli ematici di glucosio durante i giorni di mestruazione. Per quanto riguarda i livelli ematici di corpi chetonici, è stato notato un andamento inversamente proporzionale rispetto alla glicemia, quindi una tendenza alla riduzione, confermando l’ipotesi iniziale. A questo punto la ricerca deve andare avanti su una popolazione più ampia, al fine di confermare questo dato, eventuali risvolti clinici ed eventualmente considerare l’opportunità di modifiche della dieta durante i giorni di mestruazione.

Ecco il link all’articolo: